4 October 2011

Intervista alla doula Roberta

Da oggi voglio inaugurare una nuova serie di post. Ho deciso di intervistare alcune doule in modo da spiegare un po' meglio di cosa si occupa una doula.

Oggi cominciamo con Roberta Plevani, istruttrice di Rio Abierto, che potete seguire anche al Centro Gong.

      
      Ciao Roberta, come mai hai deciso di fare la doula?
All’inizio volevo semplicemente portare la pratica di movimento Rio Abierto, della quale sono istruttrice, alle mamme in attesa e alle coppie dopo il parto come una possibilità di ascoltarsi, conoscersi, re-incontrarsi. Quando ho partorito la prima volta, ormai 25 anni fa,  ho sentito un grande vuoto sociale rispetto alla coppia che sta vivendo un momento molto delicato di riassestamento nel cercare nuovi equilibri. Volevo, con la mia competenza di councellor a mediazione corporea, arrivare a riempire un pochino questo vuoto. Poi , nel corso della formazione, ho capito che andavo anche prendendo consapevolezza di come questo mi portava lentamente a “far pace” con  le mie esperienze di parto, con le mie “non scelte” dovute forse alla giovane età e alla poca informazione, a riconoscere la mia forza e capacità di proteggere me stessa e le mie bambine nonostante la situazione, a riscoprire, ancora una volta, la potenza delle donne. E’ stato per me un ulteriore percorso di guarigione e di conoscenza di me stessa. 


Puoi parlarci di una tua esperienza come doula? Hai seguito una particolare fase della gravidanza?
Come doula ho seguito sia la gravidanza che il parto che il puerperio.
Per la mia esperienza trovo sia fondamentale seguire la donna e la coppia in gravidanza per poter poi essere di sostegno durante il parto e il puerperio.
Durante la gravidanza si ha il tempo di immaginare, provare insieme alcune tecniche, imparare a conoscere la donna e la coppia e, di conseguenza, poter proporre gli stimoli più adeguati, sbagliare e riprovare…c’è il tempo, lo spazio dedicato a questo. C’è poi il tempo per la coppia di decidere se sei tu la persona che loro vogliono “invitare” al loro parto e, se questo succede, è un grande onore!
Io sono infinitamente grata alle mamme e papà che mi hanno accolto nell’intimità grande di un atto cosi sacro e miracoloso ! 
Dopo un’esperienza del genere vissuta insieme si crea un legame che va oltre le “normali” relazioni, un legame sottile ma molto forte che trascende le “regole sociali” vivendo anche solo del riconoscimento di quel momento che va oltre l’ordinario per sfociare nel trascendente.

Quali erano i tuoi compiti come doula?
Ho seguito le mamme durante la gravidanza facendo insieme esercizi per il travaglio, visualizzazioni, pensando e scrivendo quello che avrebbero voluto per il loro parto, andando a visitare insieme il reparto maternità scelto, incontrando il marito/compagno e chiedendo loro come vedevano il mio ruolo e come pensavano potessi essere loro di aiuto, spiegando loro quello che avrei potuto fare per far sì che la loro coppia potesse avere l’esperienza che desideravano insieme, aiutandoli a proiettarsi nel futuro come genitori o come famiglia allargata cercando di organizzare il più possibile il dopo, in modo da rendere più facile e fluido il passaggio dal prima al dopo. Ho dato risposta alle informazioni che mi venivano richieste.
Durante il parto, a seconda della situazione, ho potuto sostenere psicologicamente, emozionalmente e fisicamente la donna nei vari momenti del travaglio e anche “rassicurare” il marito. Nei parti in casa c’è anche molto lavoro di preparazione del luogo e poi di riordino dello stesso. Una parte molto importante è il rapporto che si crea con l’ostetrica che seguirà la donna nel caso il parto sia in casa e, che per la mia esperienza, è davvero arricchente e di grande collaborazione. Se il parto avviene in ospedale è  più difficile stabilire una relazione ma, nel mio ruolo di doula, ho chiaro che la mia azione deve essere sempre subordinata al benessere della donna/coppia che assisto e faccio del mio meglio per rendere la situazione armoniosa e benefica per la mia assistita.

Il tuo apporto come doula si differenzia rispetto a quello di un operatore sanitario? In cosa secondo te?
E’ totalmente diverso: noi doule non abbiamo competenze mediche e siamo un sostegno pratico, emozionale e psicologico per la donna e la coppia, mentre l’ostetrica (o, nel caso, la/il ginecologa/o), sono presenti per assistere che il processo fisiologico della gravidanza e del parto procedano senza problemi.
Le doule e le ostetriche hanno la possibilità di collaborare in modo molto complementare e sinergico e, quando questo avviene, è davvero meraviglioso per tutti!
Io ho avuto la fortuna di collaborare con un’ostetrica che mi ha insegnato molto e alla quale penso di aver anch’io dato molto: anche questo sarà un rapporto di stima e fiducia reciproche duraturo!
Anche il puerperio è un periodo in cui una doula può fare davvero una grande differenza : qui c’è bisogno di tutto il sostegno emozionale e pratico. Organizzare il ritorno a casa è un’arte e aver avuto la possibilità di creare la rete di sostegno per la puerpera durante la gravidanza è un grande vantaggio! In questo periodo la doula fa da “ava, nonna, mamma, sorella, amica, esperta dell’allattamento, donna delle pulizie, cuoca, babysitter,ecc…” e ogni ruolo ha la sua bellezza, urgenza e utilità unica ed imprescindibile!


Cosa ti è rimasto di questa esperienza?
Un’immensa gratitudine e la consapevolezza della potenza delle donne e la necessità di operare in modo che questo diventi sempre più patrimonio della società.



No comments:

Post a Comment